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venerdì 3 agosto 2012
Incubo di una notte di mezz'estate
E' sera, sono quasi le nove e mezzo, sto sonnecchiando davanti alla televisione, è caldo e decido di uscire per fare una passeggiata per Alatri.
Vicino a Porta S. Pietro incontro due gatti bianchi e neri che stanno banchettando con ciò che sono riusciti a tirare fuori da una busta della spazzatura; appena mi vedono fuggono via lasciando a terra quel che resta del loro pasto. Strano, il lunedì è giorno di residuo secco!
Spunto la curva di via del Cavaliere e quel che mi si pone davanti agli occhi è ancora peggio.
Sul lato destro della strada le soglie delle abitazioni e dei negozi sono occupate da scatoloni e sacchi pieni di carta, plastica ed altri rifiuti di ogni genere, un solo contenitore ufficiale; davanti ad un portone sono state impilate sei o sette buste, alcune delle quali sono cadute e finite in mezzo alla strada; fa caldo e la puzza è davvero fastidiosa.
Sul lato sinistro cinque o sei macchine, parcheggiate senza rispetto, danno bella mostra di sé davanti ai cartelli di divieto di sosta 0-24: ovviamente nessun controllo, nessuna contravvenzione.
Arrivare al Trivio è una vera fatica: se transita qualche altro veicolo, a causa della macchine in divieto di sosta, per i pedoni non c'è spazio sufficiente per camminare e si è costretti ad un vero e proprio slalom di salvataggio.
Mi rifugio in Vicolo dell'Obbligo, due automobili parcheggiate una dietro l'altra lo occupano completamente. Nessun cartello ne vieta la sosta.
Proseguo per Corso della Repubblica, oltrepasso un ristorantino aperto da poco, saluto il proprietario sulla porta: nessuno ai tavoli a consumare alcunché. Davanti alla Banca, zona ad accesso vietato, trovo altre macchine parcheggiate; ovviamente nessuna multa sui parabrezza.
Poco più su un bar ha cessato la sua attività lasciando abbandonati per strada, ormai da qualche settimana, arredi ed oggetti vari con cui realizzava i séparé serali: forse è roba depositata lì per qualcuno che ne abbia bisogno.
Più avanti, dopo il tunnel, alcuni ragazzi sorseggiano bottiglie di birra appoggiati alle vetrine della gioielleria: ma non c'era il divieto di vendita per le bevande in vetro?
Finalmente arrivo in Piazza, sono le dieci: nonostante sia il 30 di luglio pochissima gente in giro e men che meno vigili urbani o altre forze di polizia.
Il bar sulla destra è desolatamente vuoto: solo due tavolini occupati, totale 6 clienti. Per contro la birreria sulla sinistra è stranamente animata: una lunga tavolata di una trentina di ragazzi si estende fuori del gazebo occupando per diversi metri la pavimentazione.
La piazza e la fontana sono completamente invase dalla sporcizia e dalle cartacce: contro la maleducazione dilagante non c'è veramente niente da fare!
Nella zona franca formata dal vicoletto fra il Comune e la chiesa scorgo, nel buio, una, forse due, macchine parcheggiate.
Le panchine sotto il comune sono, invece, stranamente libere; sul palco non c'è alcuno spettacolo e l'altro bar ha solo tre tavolini occupati, uno dei quali dai proprietari: totale, 5 clienti paganti.
Scendo per Via Cesare Battisti, più di qualche negozio ha chiuso definitivamente ed uno in particolare è diventato un ricettacolo di immondizia di cui nessuno si occupa. Un nuovo esercizio, per contro, ha da poco aperto i battenti: molti colori, molte luci, molta merce, ma nessun cliente. Al ristorante adiacente vedo un solo tavolo, occupato dal proprietario e da alcuni suoi amici.
Al girone c'è gente affacciata dal muretto, qualche lampione è spento e sotto si sta giocando un torneo di basket: finalmente un po' di vita!
Incontro un conoscente, un ragazzo. Mi dice desolatamente che Alatri è morta, che per i giovani la nostra città ormai non offre più niente, né di lavoro, né di svago: uscire la sera è assolutamente deprimente, non vede l'ora di andarsene via.
La pizzeria è un po' più animata degli altri locali, ma non quanto il dispiegamento di tavoli messo in campo potrebbe far pensare. Saluto il proprietario e passo avanti.
Finalmente arrivo al Vasone, al termine della passeggiata pedonale. L'isola è delimitata da una transenna: le colonnine retrattili non funzionano più da tempo. Mi affaccio per osservare la segnaletica: il divieto di accesso per le biciclette c'è ancora; un grosso cartello bianco e rosso con la scritta Zona a Traffico Limitato dà bella mostra di sé, ma senza specificare in che giorni ed in quali orari sia in vigore tale limitazione.
Ho capito: chi comanda è la transenna, basta spostarla a destra od a sinistra per aprire o chiudere il flusso dei veicoli. Sono tentato, una provocazione: quasi quasi lo faccio io, sposto la transenna e consento alle macchine di entrare. Per la città non può andare peggio di così!
Ho appena allungato le mani quando qualcuno mi batte sulla spalla: mi giro di soprassalto, forse è un vigile che ha capito le mie intenzioni!
No, per fortuna è mia moglie che mi chiama: "Sveglia Andrea, ti sei addormentato sul divano, ma non volevi uscire?"
La guardo, le sorrido: era solo un brutto sogno, meno male!
Che incubo! Ve l'immaginate se Alatri fosse davvero così?
E già, sarebbe un disastro!
martedì 3 luglio 2012
Una candelina per Morini
L'amministrazione Morini ha da poco spento la sua prima candelina, ma, a giudicare da quanto si vede e si sente in giro, non dovrebbe esserci un granché da festeggiare.
Alatri è e resta una città ferma, quanto e più di prima: nessuna rinascita, nessun progetto di sviluppo, nessuna opportunità di lavoro per i giovani, nessuna capacità di contrastare l'inciviltà e la prepotenza dilaganti!
Nulla è cambiato: siamo passati da un sindaco di carta che amministrava a sua insaputa, ad un altro, d'aria, che amministra ad insaputa dei sui concittadini!
Al di là delle numerose, quanto inopportune, autocelebrazioni, ad un anno dal suo insediamento, la giunta Morini non ha ancora prodotto una seria ipotesi di rilancio della nostra città e nemmeno fra le pieghe del recente bilancio si è riusciti a cogliere quale sia l'idea di Alatri che questa amministrazione ha in mente, quali possano essere le linee guida di un programma politico globale che dovrebbe porre al centro dell'azione amministrativa la tanto sbandierata rinascita. E così, i nostri amministratori, invece di agire all'unisono canalizzando gli sforzi in un'unica direzione comune che coinvolga al contempo arte, cultura, turismo, commercio, settori produttivi, urbanistica ed assetto della città, si comportano come un gruppo di solisti che, ancorché bravi e capaci, suonano ciascuno la propria musica, riuscendo a produrre solo grande rumore ed inutile confusione: emblematico è il caso del parcheggio in piazza S. Maria maggiore e dell'isola pedonale dove, fra posteggi cancellati e poi ridisegnati, ordinanze emanate e poi rimangiate, recinti deserti e divieti ignorati, l'unica cosa che è aumentata è il caos!
L'obiezione che mi aspetto é: "siamo in un periodo di magra, le casse sono vuote, il bilancio è quello che é, ci sono debiti, le opere pubbliche da pagare, non si può fare di più". Pappole! Alatri ha un bilancio di 61 milioni di euro (ripeto: 61 milioni di euro!) e di soldi "in giro", tra Europa, Stato e Regione, ce ne sono molti, pronti per essere utilizzati, soprattutto a favore dei giovani: basta volerlo e saperlo fare!
Alatri non è un paesello sperduto fra le montagne della luna, è una realtà di trentamila abitanti - la terza della provincia - e non le serve un amministratore di condominio che cambi le lampadine fulminate, che metta delle toppe all'asfalto rovinato, che tagli il nastro per qualche metro di sampietrini pensati da altri; Alatri ha bisogno di una guida illuminata che abbia una visione di sviluppo di medio-lungo periodo, che sappia guardare oltre il quotidiano, oltre il proprio mandato, che non pensi solo alla propria gloria, ma soprattutto al reale benessere dei propri concittadini.
Insomma, quello che sembra mancare ai nostri amministratori non sono i denari per fare le cose, bensì le idee per dare finalmente un nuovo volto a questa città.
partecipalatri
Alatri è e resta una città ferma, quanto e più di prima: nessuna rinascita, nessun progetto di sviluppo, nessuna opportunità di lavoro per i giovani, nessuna capacità di contrastare l'inciviltà e la prepotenza dilaganti!
Nulla è cambiato: siamo passati da un sindaco di carta che amministrava a sua insaputa, ad un altro, d'aria, che amministra ad insaputa dei sui concittadini!
Al di là delle numerose, quanto inopportune, autocelebrazioni, ad un anno dal suo insediamento, la giunta Morini non ha ancora prodotto una seria ipotesi di rilancio della nostra città e nemmeno fra le pieghe del recente bilancio si è riusciti a cogliere quale sia l'idea di Alatri che questa amministrazione ha in mente, quali possano essere le linee guida di un programma politico globale che dovrebbe porre al centro dell'azione amministrativa la tanto sbandierata rinascita. E così, i nostri amministratori, invece di agire all'unisono canalizzando gli sforzi in un'unica direzione comune che coinvolga al contempo arte, cultura, turismo, commercio, settori produttivi, urbanistica ed assetto della città, si comportano come un gruppo di solisti che, ancorché bravi e capaci, suonano ciascuno la propria musica, riuscendo a produrre solo grande rumore ed inutile confusione: emblematico è il caso del parcheggio in piazza S. Maria maggiore e dell'isola pedonale dove, fra posteggi cancellati e poi ridisegnati, ordinanze emanate e poi rimangiate, recinti deserti e divieti ignorati, l'unica cosa che è aumentata è il caos!
L'obiezione che mi aspetto é: "siamo in un periodo di magra, le casse sono vuote, il bilancio è quello che é, ci sono debiti, le opere pubbliche da pagare, non si può fare di più". Pappole! Alatri ha un bilancio di 61 milioni di euro (ripeto: 61 milioni di euro!) e di soldi "in giro", tra Europa, Stato e Regione, ce ne sono molti, pronti per essere utilizzati, soprattutto a favore dei giovani: basta volerlo e saperlo fare!
Alatri non è un paesello sperduto fra le montagne della luna, è una realtà di trentamila abitanti - la terza della provincia - e non le serve un amministratore di condominio che cambi le lampadine fulminate, che metta delle toppe all'asfalto rovinato, che tagli il nastro per qualche metro di sampietrini pensati da altri; Alatri ha bisogno di una guida illuminata che abbia una visione di sviluppo di medio-lungo periodo, che sappia guardare oltre il quotidiano, oltre il proprio mandato, che non pensi solo alla propria gloria, ma soprattutto al reale benessere dei propri concittadini.
Insomma, quello che sembra mancare ai nostri amministratori non sono i denari per fare le cose, bensì le idee per dare finalmente un nuovo volto a questa città.
partecipalatri
lunedì 21 maggio 2012
La penisola pedonale di Alatri
Nell'incertezza se chiudere o meno la piazza di Alatri alla circolazione ed alla sosta degli autoveicoli, l'amministrazione comunale ci ha regalato, con salomonica decisione, quella che con un po' d'ironia potremmo chiamare una "penisola pedonale".
In pratica sono stati disegnati sette nuovi posti macchina a pagamento (strisce blu): quattro esattamente di fronte al bar Giuliana ed altri tre davanti all'edicola di Mario Cicerchia, "rubando" di fatto alla gente la storica piazzola del chiacchiericcio quotidiano. Inoltre, delimitando l'area prospiciente l'angolo Scolopi Conti Gentili con enormi vasi di cemento, è stata realizzata una "zona protetta" di un centinaio di metri quadrati in cui confinare in sicurezza gli ultimi irriducibili "piazzaroli", quasi si trattasse - e, forse, effettivamente è così - di una specie ormai in via di estinzione.
Premesso che le soluzioni a metà finiscono sempre con lo scontentare tutti, quella adottata dalla nostra giunta appare quantomeno discutibile. Intanto una decina di posti macchina in più o in meno non modificano di una virgola la situazione dei parcheggi in città, né, tantomeno, la creazione di un'area riservata alla deambulazione riduce l'intensità del traffico veicolare - e quindi l'inquinamento - attraverso la piazza. Ciò che invece balza immediatamente agli occhi è il cattivo gusto della soluzione adottata, che offende e ferisce la bellezza e la "sacralità" del luogo simbolo della nostra città: gli orribili vasi di cemento posti a delimitare il recinto pedonale nulla hanno a che fare, nella forma e nei materiali, nei colori e nella disposizione, con la storia e con l'armonia cromatico-geometrica di piazza S. Maria Maggiore, considerata unanimemente una delle più belle piazze della provincia di Frosinone.
E poi mi chiedo: che fine faranno i nuovi posti macchina quando, con l'avvento della stagione estiva, verrano tirati su gli ombrelloni ed i gazebo degli esercizi cui sono stati posti di fronte? Chi si occuperà della costante manutenzione di quei vasi per evitare che, come già è accaduto in altri luoghi di Alatri, essi diventino cimiteri di piantine rinsecchite e raccoglitori di sigarette spente o di altre immondizie urbane? Che ne sarà dell'area protetta quando si dovranno montare palchi e platee per il festival del folklore e per gli altri spettacoli estivi?
Vorrei concludere con la considerazione che - come ha giustamente colto il consigliere Bettazzi, ma ahimè senza tenerne conto - piazza S. Maria Maggiore non è un "posto" come tanti altri, bensì è il luogo cardine della vita cittadina, il cuore pulsante del nostro essere alatresi, il centro motore della nostra identità e come tale appartiene a tutti: ogni decisione che la riguarda, prima di essere presa, dovrebbe essere partecipata e condivisa e, fortunatamente, gli strumenti per farlo oggigiorno ci sono. Come ci hanno fatto rimarcare alcuni giovani con la loro intelligente protesta (vedi foto) - che condivido ed alla quale mi associo pienamente - siamo stanchi di essere considerati pecore da rinchiudere in un recinto dal "pastore" di turno, siamo e ci sentiamo esseri pensanti che hanno il diritto e la voglia di far ascoltare con forza la propria voce.
In pratica sono stati disegnati sette nuovi posti macchina a pagamento (strisce blu): quattro esattamente di fronte al bar Giuliana ed altri tre davanti all'edicola di Mario Cicerchia, "rubando" di fatto alla gente la storica piazzola del chiacchiericcio quotidiano. Inoltre, delimitando l'area prospiciente l'angolo Scolopi Conti Gentili con enormi vasi di cemento, è stata realizzata una "zona protetta" di un centinaio di metri quadrati in cui confinare in sicurezza gli ultimi irriducibili "piazzaroli", quasi si trattasse - e, forse, effettivamente è così - di una specie ormai in via di estinzione.
Premesso che le soluzioni a metà finiscono sempre con lo scontentare tutti, quella adottata dalla nostra giunta appare quantomeno discutibile. Intanto una decina di posti macchina in più o in meno non modificano di una virgola la situazione dei parcheggi in città, né, tantomeno, la creazione di un'area riservata alla deambulazione riduce l'intensità del traffico veicolare - e quindi l'inquinamento - attraverso la piazza. Ciò che invece balza immediatamente agli occhi è il cattivo gusto della soluzione adottata, che offende e ferisce la bellezza e la "sacralità" del luogo simbolo della nostra città: gli orribili vasi di cemento posti a delimitare il recinto pedonale nulla hanno a che fare, nella forma e nei materiali, nei colori e nella disposizione, con la storia e con l'armonia cromatico-geometrica di piazza S. Maria Maggiore, considerata unanimemente una delle più belle piazze della provincia di Frosinone.
E poi mi chiedo: che fine faranno i nuovi posti macchina quando, con l'avvento della stagione estiva, verrano tirati su gli ombrelloni ed i gazebo degli esercizi cui sono stati posti di fronte? Chi si occuperà della costante manutenzione di quei vasi per evitare che, come già è accaduto in altri luoghi di Alatri, essi diventino cimiteri di piantine rinsecchite e raccoglitori di sigarette spente o di altre immondizie urbane? Che ne sarà dell'area protetta quando si dovranno montare palchi e platee per il festival del folklore e per gli altri spettacoli estivi?
Vorrei concludere con la considerazione che - come ha giustamente colto il consigliere Bettazzi, ma ahimè senza tenerne conto - piazza S. Maria Maggiore non è un "posto" come tanti altri, bensì è il luogo cardine della vita cittadina, il cuore pulsante del nostro essere alatresi, il centro motore della nostra identità e come tale appartiene a tutti: ogni decisione che la riguarda, prima di essere presa, dovrebbe essere partecipata e condivisa e, fortunatamente, gli strumenti per farlo oggigiorno ci sono. Come ci hanno fatto rimarcare alcuni giovani con la loro intelligente protesta (vedi foto) - che condivido ed alla quale mi associo pienamente - siamo stanchi di essere considerati pecore da rinchiudere in un recinto dal "pastore" di turno, siamo e ci sentiamo esseri pensanti che hanno il diritto e la voglia di far ascoltare con forza la propria voce.
lunedì 27 giugno 2011
Tre piccoli passi per avviare un grande cammino
Convinto che la rinascita di Alatri passi anche per le piccole cose, rivolgendomi direttamente al neo-sindaco Giuseppe Morini, vorrei proporgli tre semplici provvedimenti da prendere subito: si tratta di cose facili da fare e poco costose, che anche un bilancio magro come quello del Comune di Alatri si può permettere.
Sicuramente di decisioni da prendere nell'immediato ce ne sono moltissime ed altre saranno certamente più urgenti e più importanti di queste, ma compiere subito questi tre piccoli passi - poca roba per lei e per la sua Giunta - sarebbe una buona partenza, un segnale importante per una cittadinanza che è stanca di essere inascoltata e per una città che ha creduto in lei e che vuole tornare a vivere:
blogbuster
Sicuramente di decisioni da prendere nell'immediato ce ne sono moltissime ed altre saranno certamente più urgenti e più importanti di queste, ma compiere subito questi tre piccoli passi - poca roba per lei e per la sua Giunta - sarebbe una buona partenza, un segnale importante per una cittadinanza che è stanca di essere inascoltata e per una città che ha creduto in lei e che vuole tornare a vivere:
- l'Acropoli è il nostro biglietto da visita, la cosa che per prima mostriamo con orgoglio a chi ci viene a trovare; è il nostro simbolo, rappresenta tutti noi, la nostra storia, le nostre radici. Vederla offesa e vilipesa da tanto degrado ci fa male e fornisce di noi un'immagine che non ci appartiene. La vada a vedere, si faccia un giro sotto le mura! Senza aspettare le centinaia di milioni che, forse, chissà, prima o poi arriveranno, con pochi euro si può buttare un po di brecciolino lungo la via Gregoriana, tagliare le erbacce sotto la Porta Maggiore, pulire la cisterna romana ormai ridotta ad un indecoroso deposito di rifiuti: sarebbe un bel segno per tutti;
- più volte ci siamo lamentati del fatto che Piazza S. Maria Maggiore e le strade del centro di Alatri si sono trasformate in un parcheggio senza rispetto e senza regole. Sindaco, potrebbe fin da subito ribaltare questa situazione, chiedendo al corpo di Polizia Municipale di adoperarsi per restituire alla nostra città un'immagine più dignitosa? Non serve fare quintali di multe: credo che basterebbe una garbata e costante presenza dei vigili nei punti nevralgici della città, che invitassero i cittadini ad un maggior rispetto delle regole e del vivere civile;
- ed infine, poiché l'esempio viene sempre dall'alto, le chiedo - e questa volta mi rivolgo al cittadino Morini e non al sindaco - di provvedere ad eliminare i tanti suoi manifesti elettorali che ancora campeggiano per la città, sgarbatamente attaccati ai segnali stradali, ai lampioni della pubblica illuminazione, sulle cabine dell'elettricità, sui cassonetti della spazzatura e così via.
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