martedì 3 luglio 2012

Una candelina per Morini

L'amministrazione Morini ha da poco spento la sua prima candelina, ma, a giudicare da quanto si vede e si sente in giro, non dovrebbe esserci un granché da festeggiare.
Alatri è e resta una città ferma, quanto e più di prima: nessuna rinascita, nessun progetto di sviluppo, nessuna opportunità di lavoro per i giovani, nessuna capacità di contrastare l'inciviltà e la prepotenza dilaganti!
Nulla è cambiato: siamo passati da un sindaco di carta che amministrava a sua insaputa, ad un altro, d'aria, che amministra ad insaputa dei sui concittadini!
Al di là delle numerose, quanto inopportune, autocelebrazioni, ad un anno dal suo insediamento, la giunta Morini non ha ancora prodotto una seria ipotesi di rilancio della nostra città e nemmeno fra le pieghe del recente bilancio si è riusciti a cogliere quale sia l'idea di Alatri che questa amministrazione ha in mente, quali possano essere le linee guida di un programma politico globale che dovrebbe porre al centro dell'azione amministrativa la tanto sbandierata rinascita. E così, i nostri amministratori, invece di agire all'unisono canalizzando gli sforzi in un'unica direzione comune che coinvolga al contempo arte, cultura, turismo, commercio, settori produttivi, urbanistica ed assetto della città, si comportano come un gruppo di solisti che, ancorché bravi e capaci, suonano ciascuno la propria musica, riuscendo a produrre solo grande rumore ed inutile confusione: emblematico è il caso del parcheggio in piazza S. Maria maggiore e dell'isola pedonale dove, fra posteggi cancellati e poi ridisegnati, ordinanze emanate e poi rimangiate, recinti deserti e divieti ignorati, l'unica cosa che è aumentata è il caos!
L'obiezione che mi aspetto é: "siamo in un periodo di magra, le casse sono vuote, il bilancio è quello che é, ci sono  debiti, le opere pubbliche da pagare, non si può fare di più". Pappole! Alatri ha un bilancio di 61 milioni di euro (ripeto: 61 milioni di euro!) e di soldi "in giro", tra Europa, Stato e Regione, ce ne sono molti, pronti per essere utilizzati, soprattutto a favore dei giovani: basta volerlo e saperlo fare!
Alatri non è un paesello sperduto fra le montagne della luna, è una realtà di trentamila abitanti - la terza della provincia - e non le serve un amministratore di condominio che cambi le lampadine fulminate, che metta delle toppe all'asfalto rovinato, che tagli il nastro per qualche metro di sampietrini pensati da altri; Alatri ha bisogno di una guida illuminata che abbia una visione di sviluppo di medio-lungo periodo, che sappia guardare oltre il quotidiano, oltre il proprio mandato, che non pensi solo alla propria gloria, ma soprattutto al reale benessere dei propri concittadini.
Insomma, quello che sembra mancare ai nostri amministratori non sono i denari per fare le cose, bensì le idee per dare finalmente un nuovo volto a questa città.

partecipalatri

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