sabato 8 marzo 2008

La nascita del PD ad Alatri

All'inizio della prossima settimana dovrebbe svolgersi la prima assemblea del Comitato cittadino del PD di Alatri. I partecipanti dovranno eleggere il Segretario cittadino ed il Presidente. L'auspicio che molti si fanno è quello che ci sia una ventata di novità, dimostrare cioè che l'unione di più componenti politiche e civili porti un radicale cambiamento nella politica locale, che possa trasmettersi alle nuove generazioni e rigenerare un movimento politico e di idee al servizio della città. Dunque il cambiamento deve essere reale, si deve dare spazio ai giovani, si deve dare credibilità a quelle persone che pur essendo vissute all'ombra dei grandi "ex" partiti politici masticando poco il politichese diano una spinta rigeneratrice a tutto il movimento. Chi dovranno eleggere questi signori? Chi dovrebbero mettere a capo de PD cittadino? Innanzitutto si dovrebbero mettere da parte tutte le divisioni partitiche fino ad ora vissute. Dovranno cadere egemonie, veti, divisioni. Si dovrebbero evitare imposizioni dall'alto (tipo listone unico, dunque candidati unici) e dare garanzie ampie di democrazia. L'auspicio è che non ci sia una persona sola indicata per la segreteria e la presidenza, per non dare l'impressione (o sarà vero) di uno SCAMBIO di favori, ma si sviluppi un dibattito interno dal quale scaturiscano più candidature, partire con il piede sbagliato sarebbe dare un messaggio antico, stantio che sa di vecchio. Il PD per affermarsi deve rinnovarsi davvero, deve uscire dale logiche di potere e di partito. Saranno capaci i vari Di Fabio, Marucci, Fantini & c a fare questo? O ancora una volta assisteremo ad uno spettacolo della vecchia repubblica?! Ci vuole senz'altro coraggio ma le sorti di Alatri devono essere più importanti del proprio tornaconto. Facile a dirsi ma difficilissimo ad attuarsi, sopratutto se ancora una volta i “deus ex machina” della politica locale si rifiuteranno di accettare il cambiamento, quello vero.

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