

La cosa ci appare assai grave per tre ordini di motivi: primo, così facendo si mortifica lo sforzo dei cittadini volenterosi, con il rischio che presto smettano definitivamente di dividere i rifiuti, vanificando anche una eventuale ripresa del servizio; secondo, non vendendo i rifiuti differenziati alle imprese di riciclaggio, il Comune perde una consistente ed utile entrata di denaro; terzo, poiché il Comune il servizio di raccolta lo paga a peso (un tot a tonnellata), così facendo si provoca un aumento del costo di smaltimento, che va a gravare sulle casse comunali e sulle tasche dei cittadini. In altri termini, poiché lo smaltimento dei rifiuti è un costo che il Comune, sotto forma di tasse, ribalta interamente sui cittadini, un aumento delle spese di raccolta non potrà che provocare un aumento delle tasse a nostro carico.
Chiediamo al Sindaco ed all'assessore preposto (Danila Fontana) di prendere in seria considerazione questa nostra segnalazione e di fornirci al più presto concrete risposte, sia sulla veridicità di quanto abbiamo letto, sia sulle misure che si intendono adottare per uscire da questa situazione. Noi vigileremo attentamente su quanto sta accadendo e, se dovessimo riscontrare che si stia realmente verificando un incremento del costo di smaltimento rifiuti a carico delle casse comunali, o un aumento della tassa rifiuti a carico dei cittadini, ove questo fosse dovuto ad un'inefficienza della società che gestisce il servizio o ad un mancato intervento degli amministratori comunali preposti, saremo pronti a promuovere un'azione collettiva presso la Corte dei Conti, affinché i maggiori oneri non gravino sulla collettività, bensì su chi non abbia operato come si sarebbe dovuto.
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