sabato 18 agosto 2007

Povero Festival!

Anche l'edizione 2007 del festival del folklore sta chiudendo i battenti e con un bilancio non certo esaltante: nemmeno quest'anno, infatti, si è avuto il tanto atteso rinnovamento di una manisfestazione che, per i più, rappresenta il clou dell'estate alatrense. I nuovi organizzatori, nonostante l'impegno e la buona volontà (doti che, da sole, non sempre sono sufficienti a garantire un risultato di qualità), non sono riusciti ad imprimere al festival nuovo vigore e personalità, ma hanno continuato a proporre la solita formula degli anni precedenti, con il medesimo cliché trito e ritrito, che, ormai, ha stancato anche il pubblico più affezionato e che non riesce ad attrarre in alcun modo i giovani (bastava confrontare il pubblico in piazza con quello dietro le mura per rendersene conto). A ciò si aggiungano alcune scelte organizzative, se non proprio infelici, comunque abbastanza discutibili: come l'allestimento di un palco con una scenografia da recita di scuola elementare, l'adozione di una grafica poco accattivante e scarsamente leggibile, l'eliminazione dei maxischermi (che avrebbero consentito una visione ottimale anche al pubblico dietro le transenne), i numerosi inconvenienti tecnici dell'amplificazione fornita dal figlio dell'assessore Melone, l'abolizione del sito internet del festival e delle relative "dirette" via web, la cancellazione del cosiddetto "villaggio dei popoli" (che quest'anno avrebbe trovato nei nuovi giardinetti la sua collocazione ideale), lo svolgimento di una sfilata che brillava per la totale assenza dei gruppi di Alatri e di alcuni fra quelli ospiti e così via. La stessa insoddisfazione, oltre che nella scarsa affluenza di pubblico (i bar della piazza non hanno fatto il tutto esaurito nemmeno la sera di ferragosto), la si poteva leggere nei volti tesi e cupi degli organizzatori e nelle continue litigate (davanti e dietro il palco) tra le varie componenti del comitato: solo la costante ed attenta presenza del vicesindaco De Santis ha impedito che tali tensioni esplodessero irrimediabilmente in corso d'opera. E non ci si venga a dire che non c'erano i soldi o che il tempo non è stato sufficiente a fare di meglio!
Una nota a parte la merita la pregevole performance del gruppo degli MBL che, chiamati all'ultimo momento e, quindi, non inseriti nel programma della manifestazione, sono stati costretti ad esibirsi, proprio all'ora di cena, di fronte ad una platea di sedie vuote; ci auguriamo (per noi e per loro) che gli venga presto data una seconda possibilità, con una collocazione più dignitosa e più adeguata al loro livello qualitativo.
Questa sera calerà il sipario sul festival, i politici di turno dal palco ringrazieranno gli organizzatori per l'ottimo lavoro svolto e ci diranno che tutto è andato come meglio non avrebbe potuto, la stampa di domani annuncerà che la manifestazione di quest'anno è stata un trionfo e che mai si era vista tanta partecipazione. Diffidate gente, diffidate: le cose non sono andate davvero così e solo la bravura dei gruppi partecipanti e la clemenza del clima hanno salvato un festival che mai era stato così povero.

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