sabato 14 luglio 2007

Lettera aperta a Costantino Magliocca, Sindaco di Alatri

Caro Sindaco,
le scriviamo per chiederle di fare chiarezza sulla vicenda dei calendari "dimenticati" negli scantinati del Comune: vorremmo che fosse lei, con un semplice comunicato, di poche righe, due nomi e quattro numeri, a farci capire come stanno realmente le cose, a dirci chi é che se ne sarebbe dovuto occupare e non lo ha fatto, a renderci noto quanti calendari sono stati stampati, quanto ci è costato produrli, quanti ne sono stati venduti, quanti euro sono stati incassati e che fine hanno fatto. Anche se si dovesse trattare "solo" di qualche centinaio di euro, è giusto che la gente sappia come vengono gestiti i soldi della comunità: è una questione di rispetto, soprattutto nei confronti di chi quel calendario l'ha comprato credendo di partecipare ad un'opera benefica ed ora si sente preso in giro. Possiamo capire che, per lei, medico e professionista, o per i suoi onorevoli consiglieri ed assessori, o, ancora, per il suo direttore generale - che costa alla collettività decine di migliaia di euro all'anno, proprio allo scopo garantire la "buona amministrazione” ed evitare gli sprechi - una tale somma sia priva di importanza. Ci sono, però, molte persone per le quali qualche centinaio di euro fanno la differenza fra arrivare e non arrivare alla fine del mese, se non, addirittura, costituiscono tutto ciò che esse hanno a disposizione per un intero mese. Vede, caro sindaco, è proprio l'idea di questa insensibilità verso la gente comune, che ci umilia e ci addolora, facendoci percepire il suo silenzio come un atto di disprezzo e di indifferenza verso i suoi concittadini. Se le cose che abbiamo letto sulla stampa dovessero rivelarsi vere, sarebbe davvero grave: noi non chiederemo le sue dimissioni, né, tanto meno, quelle dei suoi assessori o consiglieri, ma ci aspettiamo, quantomeno, che, lei e la sua maggioranza mettiate mano al portafoglio ed acquistiate, di tasca vostra, tutti i calendari rimasti invenduti o abbandonati chissà dove, rimediando così, almeno dal punto di vista economico ad una brutta figura che, sul piano politico e morale, difficilmente riuscirà a scrollarsi di dosso. Fare il sindaco è un mestiere difficile: non è solo presiedere giunte, andare ad inaugurare scuole, o aprire lavori di convegni, ma è, soprattutto, tenere ben salda la barra della propria amministrazione e dimostrare, giorno per giorno, di essere dalla parte dei propri cittadini e di agire sempre nel loro rispetto.

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