lunedì 4 febbraio 2008

La terra dei cachi

La vicenda del ricomposizione della maggioranza sta assumendo ormai dei toni farseschi: ad Alatri l'amministrazione di centrodestra si è incartata peggio del governo Prodi (e ce ne vuole!). Gli annunci di imminente soluzione della crisi lanciati dal sindaco vengono puntualmente smentiti dai fatti e dalle dichiarazioni dei falchi di Forza Italia e così, giorno dopo giorno, settimana dopo settimana, mese dopo mese, ci ritroviamo con un paese bloccato, senza guida, senza programmazione, dove nessuno prende più alcuna decisione, con un bilancio a rischio e con una giunta ed un consiglio comunale al limite della legittimità.
Non solo operare con cinque assessori costituisce una seria violazione delle norme di funzionamento del Consiglio Comunale (che ne prevedono sette), ma c'è anche il fatto, ancor più grave, della mancanza di una vera e propria maggioranza politica.
Costantino Magliocca è infatti diventato sindaco avendo conquistato al primo turno il 51,5% dei voti; ciò gli ha consentito di usufruire di un premio di maggioranza che lo ha portato ad avere ben 12 consiglieri su 20. Con l'uscita di AN (6,8%) e dell'UDC (6,9%) la percentuale di Magliocca scenderebbe al 37,8%, percentuale che, privandolo del premio di maggioranza, non gli consentirebbe in alcun modo di governare, in quanto lo porterebbe ad avere solo 9 consiglieri su 20.
Ci chiediamo se con queste argomentazioni si possa imbastire un ricorso al Prefetto (lasciamo la risposta agli agguerriti avvocati dell'opposizione); ciò di cui siamo certi è che, nelle condizioni attuali, l'amministrazione Magliocca opera senza alcuna legittimità politica, in quanto, privata dell'appoggio di AN ed UDC, non avrebbe ottenuto quei due consiglieri in più che oggi gli consentono di tenersi in piedi.
Con questi numeri a Cantù si sarebbero già dimessi.

Nessun commento: