venerdì 26 ottobre 2007

Approfondimento sullo spostamento del mercato del venerdì

Nel tentativo di meglio comprendere (e di far capire) cosa c'è dietro l'ipotesi di spostamento del mercato da Chiappitto al Centro Storico di Alatri, siamo andati a guardarci le leggi: l'impresa non è stata facile e non siamo nemmeno certi di aver capito tutto fino in fondo, ma proviamo a spiegarvelo lo stesso.
Il commercio al dettaglio su aree pubbliche (così si chiama tecnicamente il "mercato") è disciplinato dal Decreto Legislativo n. 114 del 1998 ed, in particolare, dagli aricoli dal 27 al 30. All'articolo 28 si afferma che "la Regione stabilisce i criteri generali ai quali i comuni si devono attenere per la determinazione delle aree e del numero dei posteggi da destinare allo svolgimento dell'attivita', per l'istituzione, la soppressione o lo spostamento dei mercati che si svolgono quotidianamente o a cadenza diversa [...] acquisendo il parere obbligatorio dei rappresentanti degli enti locali e prevedendo forme di consultazione delle organizzazioni dei consumatori e delle imprese del commercio. Il comune, sulla base delle disposizioni emanate dalla regione stabilisce l'ampiezza complessiva delle aree da destinare all'esercizio dell'attivita', nonche' le modalita' di assegnazione dei posteggi, la loro superficie e [...]“
In altre parole per trasferire il mercato (o per istituirne uno nuovo) il Comune deve attenersi ai criteri stabiliti dalla Regione la quale, a sua volta, deve tener conto dell'opinione dei consumatori e degli stessi commercianti.
La Regione Lazio ha infatti emanato la Legge Regionale n. 33 del 1999 che, negli articoli da 33 al 45, disciplina proprio il commercio sulle aree pubbliche, affermando che "L’istituzione, lo spostamento e l’ampliamento di mercati in strutture, anche di nuova costruzione, aventi superficie non inferiore a 2 mila 500 mq (più o meno la superficie di Piazza S. Maria Maggiore, n.d.r.), sono soggetti alla decisione adottata da un’apposita conferenza dei servizi, indetta dal comune interessato presso gli uffici regionali competenti in materia di commercio, previa intesa con la Regione e la Provincia, alla quale partecipano un rappresentante del comune stesso, un rappresentante della Provincia, un rappresentante della Regione nonché, a titolo consultivo, i rappresentanti regionali delle organizzazioni maggiormente rappresentative a livello nazionale delle imprese esercenti il commercio su aree pubbliche." (art.36 bis).
Ulteriori precisazioni sullo svolgimento della Conferenza dei Servizi sono poi contenute nel "Documento Programmatico per il Commercio su Aree Pubbliche", emanato dal Consiglio Regionale del Lazio con Delibera n. 139 del 19/2/2003, il quale, tra le altre cose, stabilisce le seguenti prescrizioni: nell'area di mercato deve essere garantita la possibilità di rifornimento delle merci, nonché la sosta dei relativi mezzi; è vietato lo svolgimento del mercato in aree sottoposte a vincolo in materia di beni culturali o ambientali; i banchi non possono avere dimensione inferiore a 30 metri quadri; le corsie di vendita per il passaggio degli utenti fra i posteggi non possono essere inferiori a 2,5 metri.
Dalla lettura incrociata delle tre norme citate, non senza qualche incertezza, abbiamo quindi desunto che, per poter spostare il mercato da Chiappitto al Centro Storico, il Comune deve attivarsi convocando una conferenza di servizi con tutti gli attori interessati e (e qui cominciano i dolori!) ottemperare ai seguenti adempimenti:
1) il Comune deve produrre una completa documentazione (relazione e planimetrie) che illustri la dislocazione del nuovo mercato, la disposizione dei posteggi, il rispetto delle prescrizioni, l'adozione delle sicurezze e quantaltro necessario a valutare l'insediamento;
2) il Comune deve inviare tale documentazione a tutti i soggetti interessati ed avviare così una fase istruttoria che dovrebbe concludersi entro un massimo di 120 giorni (4 mesi);
3) conclusa la fase istruttoria, deve essere inoltrata a tutti gli attori interessati la lettera di convocazione della conferenza (almeno 8 giorni prima);
4) salvo rinvii, la conferenza ha circa 70 giorni per agire;
5) le decisioni prese in sede di conferenza dei servizi debbono essere adottate dal Comune entro 90 giorni;
6) una volta approvata la nuova area di mercato, il Comune deve inviare alla Regione (entro le date fisse del 30 aprile, o del 31 luglio, o del 31 ottobre) gli avvisi pubblici con l’indicazione del numero e delle caratteristiche di tutti i posteggi disponibili per l’esercizio del commercio su aree pubbliche da assegnare in concessione;
7) la Regione, entro 30 giorni dal ricevimento, pubblica gli avvisi sul Bollettino Ufficiale;
8) i commercianti hanno 30 giorni per presentare la domanda di concessione del posteggio;
9) il Comune ha 60 giorni per stilare la graduatoria di assegnazione dei posteggi;
10) il Comune dà idonea pubblicità alla graduatoria, dopodichè, salvo ricorsi, la adotta in via definitiva.
Quindi, se abbiamo correttamente interpretato le norme, qualora si avviasse oggi l'iter burocratico per lo spostamento del mercato, ci vorrebbero circa 9 mesi per lo svolgimento della conferenza dei servizi e, successivamente, non meno di 4 mesi, dalla data minima del 30 aprile, per la definitiva assegnazione dei posteggi: in altre parole, qualora tutta la documentazione per avviare la Conferenza dei servizi fosse già stata predisposta e se, nel prosieguo dell'iter, tutto andasse bene, se non ci fossero intoppi burocratici, se nessuno facesse ricorso, difficilmente il nuovo mercato potrebbe vedere la luce prima del settembre 2008.
Anche se il post risulta un po' lungo e pesante, crediamo, seppur con qualche possibile imprecisione, di aver fornito (anche agli stessi amministratori) un quadro sufficientemente completo della problematica "mercato" e degli adempimenti correlati al suo spostamento nel centro storico e possiamo concludere affermando, per modificare l'ubicazione dell'attuale mercato, o per istituirne uno nuovo, non basta l'emanazione di una semplice delibera di indirizzo politico, ma occorre, da parte del Comune, l'avvio e lo svolgimento di una serie di atti tecnici concreti, i cui tempi di esecuzione non sono certo brevi.
A che punto siamo, ovvero se e quando tutto questo sarà possibile, ce lo può dire solo l'assessore al ramo, dal quale attendiamo fiduciosi una risposta.

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