Vorrei prendere le mosse dal post di Hironicus - al quale do il mio benvenuto nella famiglia di Partecipalatri - e da alcuni commenti (ahimé anonimi) presenti sul blog, per lanciare uno spunto di riflessione sul come fare opposizione ad Alatri. Capisco che non sia facile, i numeri sono quello che sono: con 6 consiglieri su 20 e con una maggioranza animata dal sacro fuoco della vendetta, non si può certo sperare che in Consiglio passi una qualsiasi proposta dell'opposizione, ma forse si può fare qualcosa di più e di diverso dal semplice constatarlo.
Primo. Non si è consiglieri di minoranza "per caso", ma perchè, a fronte di un proprio progetto politico, si è avuto un mandato di rappresentanza da parte di un consistente numero di cittadini. E allora portiamolo avanti questo progetto, avanziamo proposte, precediamoli, costringiamo l'attuale maggiornaza a fare i conti con le nostre idee: forse ce le bocceranno tutte per partito preso, ma, alla fine, avremo qualcosa di solido da presentare al nostro ed al loro elettorato.
Secondo. Non cadiamo nel tranello della polemica politica o, peggio, dell'attacco personale: quello è il loro terreno, il terreno di chi non ha "sostanza", di chi, in assenza di frecce al proprio arco, riesce a trarre qualche vantaggio, solo dal fango, solo dal buttare tutto "in vacca". Opposizione signica soprattutto controllo, politico e democratico, sul comportamento della maggioranza: esercitiamo questo ruolo con la massima attenzione e con precisione chirurgica, inchiodiamoli al rispetto del programma, analizziamo le loro delibere, smascheriamo le loro bugie, facciomogli sentire il nostro fiato sul collo e, quando dovessimo trovare qualcosa che non va, denunciamolo con forza alla cittadinanza, in modo circostanziato ed inattaccabile, pubblichiamo gli atti, facciamo vedere le carte e, se necessario, mandiamole alla magistratura.
Terzo. In fin dei conti, l'opposizione siamo noi: quelli che non si riconoscono nell'attuale amministrazione, quelli che non l'hanno votata, quelli che ne sono rimasti delusi, quelli che non approvano i loro metodi. La storia ci ha insegnato che dai ritiri sull'Aventino ci guadagnano solo i politici senza scrupoli, pronti a trasformare un'istituzione democratica in un "bivacco di manipoli": allora, riappropriamoci della politica, partecipiamo attivamente alla vita della nostra città, prendiamo coscienza della nostra forza, facciamogli capire che siamo in tanti e, soprattutto, non abbassiamo la testa davanti alle cose che non ci piacciono.
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